RIENTRO A SCUOLA
 
							  A settembre la preparazione al rientro a scuola non riguarda soltanto quaderni, penne e libri nuovi, ma coinvolge in profondità anche la dimensione emotiva dell’alunno e dei loro genitori. Il primo giorno di scuola, sia per chi inizia un nuovo ciclo sia per chi semplicemente riprende, rappresenta un momento carico di attese, di entusiasmo e curiosità, ma allo stesso tempo di ansia, paura e incertezza. Si tratta di una transizione che chiede energie e capacità di adattamento a tutta la famiglia.
Per tutti, e più specialmente per i più piccoli, il ritorno in classe implica un cambiamento dei ritmi quotidiani, spesso più flessibili durante l’estate, e l’inserimento in contesti sociali nuovi o rinnovati. Questo passaggio comporta anche la necessità di rispondere a richieste cognitive ed emotive più elevate. La ricerca psicologica sottolinea come la scuola sia uno dei principali contesti di sviluppo: Eccles e Roeser (2011) hanno messo in evidenza che le transizioni scolastiche rappresentano momenti critici per lo sviluppo della motivazione, delle relazioni sociali e dell’identità personale
Per i genitori, il rientro a scuola può rappresentare una fonte di preoccupazione. Non è raro che si chiedano se il proprio figlio sarà pronto, se riuscirà a inserirsi bene tra i compagni, se saprà affrontare i compiti che lo attendono. Questo vissuto di ansia genitoriale si intreccia con il desiderio di proteggere e sostenere i figli, cercando al tempo stesso di incoraggiarne l’autonomia. Come evidenziano Pomerantz, Moorman e Litwack (2007), il coinvolgimento dei genitori nella vita scolastica dei figli è fondamentale, ma occorre che sia un sostegno equilibrato, capace di favorire la fiducia e la motivazione senza diventare fonte di pressione. Inoltre, studi longitudinali hanno mostrato come le credenze e le aspettative dei genitori possano incidere in modo significativo sul coinvolgimento dei figli nelle attività scolastiche e extrascolastiche (Simpkins, Fredricks, & Eccles, 2012).
 
 È importante ricordare che provare un po’ di ansia o di incertezza in questi giorni è del tutto normale, sia per i bambini che per gli adulti. Normalizzare questo vissuto aiuta a ridurre il peso delle aspettative e a riconoscere che ogni processo di adattamento richiede tempo. Parlare apertamente delle emozioni, accoglierle senza giudicarle e trasformarle in parole permette di dare un significato all’esperienza. Allo stesso modo, riprendere gradualmente una routine più regolare, soprattutto in termini di orari e sonno, può facilitare la transizione dal tempo estivo al tempo scolastico. Un altro aspetto importante consiste nel sottolineare gli elementi positivi della scuola: il ritrovare gli amici, la possibilità di fare nuove scoperte, la soddisfazione che nasce dall’imparare e dal crescere.
 
 l rito del comprare il materiale scolastico, ad esempio, non è solo un compito pratico, ma diventa una forma di anticipazione simbolica: scegliere un quaderno, una penna o uno zaino significa immaginare e costruire il proprio nuovo anno. Altri bambini possono trovare rassicurazione nel rileggere un libro amato, nel riprendere in mano un vecchio quaderno o nel creare un piccolo spazio in casa dedicato allo studio. Anche il preparare insieme un calendario o un piano per le prime settimane può aiutare a dare struttura e ridurre l’incertezza.
Un tema che spesso preoccupa in questo periodo è quello dei compiti delle vacanze. Può capitare che non siano stati completati, o che manchi ancora molto da fare. Anche qui è importante rassicurare: non è “tutto perso” e non serve affrontare il lavoro in modo ansioso o frenetico. Invece di viverlo come un problema, possiamo trasformarlo in un’occasione per organizzarsi: creare un piano semplice, distribuire i compiti nei giorni che restano, e accompagnare il bambino a ritrovare il piacere dell’apprendimento. Questo permette di esercitare non solo la concentrazione, ma anche la capacità di pianificazione e la fiducia nel proprio impegno. In effetti, la letteratura evidenzia come le pause estive, se non accompagnate da attività di mantenimento, possano avere effetti negativi sulle prestazioni scolastiche, con cali misurabili nei test standardizzati (Cooper, Nye, Charlton, Lindsay, & Greathouse, 1996).
Infine, piccoli gesti simbolici possono fare la differenza: una colazione speciale il primo giorno, una passeggiata o una chiacchierata per condividere emozioni e aspettative. Non servono rituali perfetti o sempre uguali, ciò che conta è che il bambino senta di avere attorno a sé sostegno, ascolto e la possibilità di affrontare la novità con gradualità.
 Per accompagnare famiglie e bambini in questo delicato passaggio, può essere utile una piccola checklist pratica:
- Accogliere le emozioni: dare spazio a paure e dubbi, senza minimizzarli
- Riprendere gradualmente la routine: regolare sonno, pasti e orari aiuta la stabilità.
- Condividere attese positive: parlare delle cose belle che ritroveranno (amici, giochi, nuove scoperte).
- Affrontare i compiti delle vacanze con calma: non è mai “tutto perso”, creare un piano semplice e sostenibile per il rientro.
- Creare rituali significativi: una colazione speciale, una passeggiata, una chiacchierata serale sul primo giorno.
- Preparare insieme il materiale scolastico: scegliere quaderni e penne è anche un modo per anticipare simbolicamente il nuovo inizio.
- Questi strumenti concreti, uniti a un atteggiamento di ascolto e sostegno, aiutano i bambini a vivere il rientro con maggiore serenità e fiducia.
Lo Studio Psico-Logo, con la sua équipe di professionisti, è a disposizione per accompagnarvi in questo delicato passaggio, offrendo supporto sia ai bambini che ai genitori. Il rientro a scuola può diventare un’occasione preziosa di crescita e di scoperta, se affrontato con le giuste risorse e con il sostegno adeguato.
Dott.ssa Ilaria Falvo
Psicologa clinica e ricercatrice PHD
Studio Psico-Logo Besozzo VA
Tel. 327 2011826
Fonti utili
- Eccles, J. S., & Roeser, R. W. (2011).School and community influences on human development. Developmental Psychology, 47(2), 408–417.
- Cooper, H., Nye, B., Charlton, K., Lindsay, J., & Greathouse, S. (1996).The effects of summer vacation on achievement test scores: A narrative and meta-analytic review. Review of Educational Research, 66(3), 227–268.
- Pomerantz, E. M., Moorman, E. A., & Litwack, S. D. (2007).The how, whom, and why of parents’ involvement in children’s academic lives: More is not always better. Review of Educational Research, 77(3), 373–410.
- Simpkins, S. D., Fredricks, J. A., & Eccles, J. S. (2012).Charting the Eccles’ expectancy–value model from mothers’ beliefs in childhood to youths’ activities in adolescence. Developmental Psychology, 48(4), 1019–1032.
 
                     
					
				  