La plusdotazione non ha una definizione universalmente condivisa né rientra tra le condizioni cliniche che richiedono una diagnosi formale. Più che una "etichetta", può essere considerata come una modalità differente di esprimere l’intelligenza, non tanto per una questione di quantità, ma per la qualità del pensiero che si manifesta in modo originale.
Chi possiede un alto potenziale cognitivo tende a elaborare le informazioni in modo non lineare e non sequenziale, ma attraverso una elaborazione simultanea e complessa dei dati.
Di fronte a un input, un'istruzione o uno stimolo, la mente di una persona gifted si attiva in modo ampio, generando una rete di pensieri che non segue necessariamente un ordine logico tradizionale. Si sviluppano così molteplici direzioni di riflessione, dando origine a una vera e propria struttura arborescente del pensiero (Siaud-Facchin, 2016): un modo di ragionare che si espande, si ramifica, apre parentesi, si nutre di connessioni spontanee e intuitive, piuttosto che procedere passo dopo passo.
Per parlare di giftedness, in ambito psicologico in Italia si fa riferimento a un Quoziente Intellettivo (QI) superiore a 130. Quando il QI si colloca tra 120 e 130, si parla invece di alto potenziale cognitivo. A livello internazionale i due termini hanno invece lo stesso significato.
Chi presenta questo tipo di funzionamento cognitivo riunisce in sé notevoli risorse intellettive, tra cui un’intelligenza brillante, ben al di sopra della media; capacità analitiche e di comprensione particolarmente sviluppate; una memoria eccezionale; una sensibilità emotiva profonda; una percezione sensoriale acuta e amplificata; pensiero rapido e divergente; curiosità intensa e sete di conoscenza; capacità di astrazione precoce; ampio vocabolario e linguaggio elaborato; apprendimento veloce e autonomo.
Questi tratti, se ben riconosciuti e accompagnati, possono rappresentare un’enorme risorsa. Al contrario, se ignorati o fraintesi, rischiano di trasformarsi in fonte di disagio, isolamento o insuccesso scolastico.
Ogni persona con alto potenziale cognitivo (APC) è unica. Tuttavia, la ricerca psicologica ha individuato una serie di tratti ricorrenti a livello cognitivo, emotivo e relazionale che possono aiutare genitori, insegnanti e specialisti a riconoscere e comprendere meglio questi profili.
Essere ad alto potenziale non significa necessariamente “avere tutto facile”. Spesso si nascondono fatiche, solitudini o incomprensioni. Spesso all’alto potenziale si trovano associati disagi emotivi, ipersensibilità emotiva, perfezionismo, disincronia fra livello emotivo e cognitivo, senso di solitudine, isolamento sociale, forte spinta all’autonomia e bisogno di controllo.
L’alto potenziale, se non riconosciuto o adeguatamente accompagnato, può essere associato a disagio scolastico o noia cronica, comportamenti oppositivi o provocatori, basso rendimento nonostante le potenzialità, ansia, insicurezza, bassa autostima, alto rischio di “underachievement” (rendere meno di quanto si è in grado).
Risulta quindi fondamentale un precoce riconoscimento di questi aspetti per evitare l’insorgenza di disagi psicologici e relazionali e poter esprimere tutto il potenziale personale nell’espressione e valorizzazione di sé.
Il nostro compito è quello di offrire uno spazio di ascolto, riconoscimento e valorizzazione, aiutando ciascuno a trovare la propria strada, nel rispetto della propria unicità.
Nel nostro studio ci prendiamo cura con attenzione e competenza dei bambini, ragazzi e adulti con plusdotazione o alto potenziale cognitivo (APC). Queste caratteristiche, spesso fraintese o sottovalutate, possono celare bisogni specifici che meritano un’adeguata comprensione e un accompagnamento mirato.
Il primo passo è una valutazione psicodiagnostica approfondita, finalizzata a identificare le caratteristiche cognitive, emotive e relazionali della persona.
Il percorso comprende:
L’obiettivo non è solo “dare un’etichetta”, ma comprendere il profilo globale della persona per guidare al meglio le sue potenzialità, prevenire il disagio e favorire un benessere autentico.
Una volta completata la valutazione, proponiamo percorsi personalizzati, modulati sulle caratteristiche e sui bisogni specifici del bambino o dell’adulto.
Gli interventi possono includere:
Il nostro approccio è evidence-based, multidisciplinare e orientato al benessere globale della persona, non solo al rendimento scolastico o al QI.
Conoscere le caratteristiche dell’alto potenziale cognitivo è il primo passo per costruire percorsi educativi e psicologici su misura, capaci di trasformare il potenziale in risorsa, e il disagio in crescita.
Nel nostro studio, accogliamo e accompagniamo con competenza questi profili, sostenendo bambini, famiglie e insegnanti nel percorso di comprensione, accettazione e valorizzazione del talento.
Siamo un’équipe di 13 professionisti formati da psicologi, psicoterapeuti, psichiatri, neuropsicologi, logopedisti e neuropsichiatri infantili.
Lunedì - Sabato: 08.00 - 20.00